sabato 19 giugno 2010

Apri la finestra

A volte, anzi, spesso si perde troppo tempo a cercare di capire cose che non ci è dato sapere, cose che non sono sane per la nostra mente, e ci fanno vorticare in paure di delitto e castigo. Prendono il sopravvento avari sensi di colpa che non lasciano spazio alle reali gioie della vita, quelle scariche di emozioni per le quali siamo venuti al mondo uscendo da un utero ovattato.E' per questo che scrivo questa notte. La mia non vuole essere una insulsa, banale, e sterile lamentela, ma un costruttivo e ordinato pensiero.Non ha senso sprecare la propia essenza a fini autodistruttivi, nuoce gravemnte alla propria anima, e a quella altrui. Spesso la mia mente si perde, in angosce e ansie prive di fondamenta, basate e alimentate solamente dalla mia inarrestabile quanto infondata sfiducia verso me stesso. In questo modo quella che potrebbe essere una piacevole passeggiata tra verdi colline toscane, si trasforma in una affollata e caotica corsa tra le labirintiche strade di manhattan.Fodamentale al fine di avere un percorso di esistenza genuino e coerente è l'afforntare quello che ci presenta la vita sempre in maniera attiva, credendo in sè, invstendo in sè e lavorando per sè.L'imperativo non deve essere amatemi... ma amati!E la cosa fondamentale è che solo amandoti potrai amare geniuinamente qualcuno e di rimando essere amato.Lo so sembra un circolo, ed effettivamente non c'è dubbio che lo sia.E' vero che spesso le paure che ci portiamo dentro ci inibiscono, ci paralizzano e ci impediscono in molti modi di prendere di petto le sfide della vita, lasciandoci l'amara rasseganzione, e ci conducono a non essere padroni di noi stessi, ma bensi misere essense vuote che si fanno trascinare dalle onde. Ma quello che importa è che in fondo al tunnel ad aspettarti ci sia te stesso. Si perchè è l'unica persona che ci sarà sempre da quando sei venuto al mondo a quando chiuderai prennemente gli occhi sarai tu.Fino a quando saremo vittime inerti della vita, poco ci sarà da sperare, forse questo è facile per un convinto cristiano ma di sicuro non per me.Attraverso quello che compie la nostra mano, riusciamo a formare il nostro pensiero, il quale guiderà perenne la nostra mano. La vita è una. La vita è unica, flusso inarrestabile al quale non ci si puo oppore, è inutile cercare di rimanere con i piedi asciutti ancorati al terreno. Bisogna assecondare il flusso, e cercare di giostrare quello che siamo all'interno di questo immenso fluire umano. Chi è fermo è perduto, può sembrare antitetico, ma chi resta fermo perdera la via di casa, perderà se stesso, e questo nessuno può e deve permettersi di fare.A volte dire di soffrire, stare male non è altro che una patetica scusa che ci possiamo dare perchè molliamo la spugna. Mai. Si è vero a volte la vita è tanto bastarda quanto ingiusta, e sembra che sadica ci guardi sghignazzando, ma noi avremo sempre la facoltà di limitarla, certo fermarla no, inquanto nulla è eterno,ma vale la pena giocarsela tutta fin quando si può, perchè no? perchè dire basta.Quindi, fondamentale in questo viaggio che è esistere è trovare, anzi scegliere in quanto dobbiamo essere esseri attivi nello scegliere le persone che ci stanno e ci staranno vicine, le quali quando il buio calera gelido intorno poseranno una mano tiepida sulla nostra spalla, e alle quali non avremo il minimo timore di asciugare le lacrime.La paorala chiave è dinamico. Perchè l'uomo è ciò, ed è autodistruttivo impantanarsi nella fanghiglia della propia mente.Ovvio, non dico di diventare superficiali, o persone apensose, ma di guidare attivamente e con decisione il nostro pensiero, e di conseguenza anche quello che faremo nella vita di tutti i giorni, la cosi detta vita normale, ci darà serenità e soddisfazioni.Io, fin troppo spesso nella mia vita, mi sono lasciato andare ad ipocondriache paure e turbe, che mi hanno reso un essere emotivamente e socialmente paralizzato, e so bene che se è andata cosi è solo perchè sono stato io a permettere che accedesse. Siamo quello che vogliamo. Siamo quello che amiamo.Il traguardo da raggiungere e volersi amare, e riuscirci. So che può sembrare una cosa scontata, ma è molto più difficile di quello che effettivamente sembra. Ci vuole grande forza per farlo, e molti di noi, spesso questa forza non la portano dentro come vorrebbero, perchè la vita è stata troppo avida per dargli il minimo supporto. Ma ci vuole reazione, ci vuole pasienza ci vuole fiducia in sè.E' facile dire io non sto bene, lo facciamo solo perchè, non abbiamo il maledetto coraggio di assumerci le nostre colpe e scontare la pena, la pazzia è fuggire, fuggire da ciò che non si accetta di sè, ma se non si accetta qualcosa di sè, siamo liberi e lo saremo sempre di cambiarla, basta avere fiducia, basta crederci è cosi facile, peccato che per attuarlo ci vuole quel minimo di coraggio per fare il primo passo e poi tutto viene da sè.E' quindi basta alzare quel culo ormai grasso, da quel putrido divano moscio che odi tanto, che hai acquistato all'ikea, spegnere quel dannato televisore che ti rende schiavo da quando sei nato,e fare quello stramaledetto primo passo verso la tua libertà, verso te stesso, quello vero.Ignora i maligni che invidiosi e frustrati ti diranno che sei folle, ignora te stesso quando ti dirai che sei l'unico intorno a te che lo sta facendo, non cercare confereme negli altri, la vera libertà parte dalla solitudine, solo dopo che avrai trovato te stesso lo riuscirai a confrontare agli altri.Amati per quello che sei, il giusto è sbagliato e relativo se sei cosi un motivo ci sarà, e non è scritto da nessuna parte che sei migliore o peggiore degli altri, siamo stati e saremo tutti polvere, quindi tante sege mentali le puoi pure mandare a fanculo. La vita è un gioco, è va giocata, che si vince o si perde alla fine non ha poi tanta importanza.

Nel buio mi sento sicuro

Ogni volta che la mia mente raggiunge un traguarda è soltanto un nuovo punto da cui partire.Prima di impantanarmi in questa merda viscida, in questa anarchia
intellettuale e affettiva ero una persona più o meno normale. ora ? non ne ho idea. La mia mente è talmente affollata da turbe e nevrosi, che non so più quando è giorno e quando è notte, un fascio di luce indistinto, penetrante e allo stesso tempo sfumato. Vivi alternando la realtà con il tuo mondo interiore, nel quale un tempo ero un sovrano indiscusso, e ora sono stato esilito, emarginato, costretto a vivere di elemosina e fustigato da un tirannico senso di colpa,fatto di anisa e angoscia, fatale terrore della fine di ogni odore, di ogni volto ed emozione. Si perchè è questo che mi ha ridotto cosi, la paura della fine, l'insicurezza che ne deriva, è il cordoglio di dolore che ne segue, passato questo punto tutto sembra uguale, inquanto tutto finira, e cosi le cose non vengono viste piu in relazione al loro valore, che va individuato in un preciso tempo e in un preciso spazio, ma appunto perchè sono condannate a finire, tutte, indistintamente da quello che valgono, sembrano la stessa merda priva di valore, e prossime al declino, e quindi alla fine. COndannate dalla tirannia del tempo a decadere, senza via di uscita.Ogni tentativo di rimettere tutto a posto, di tornare a quella relativa quete, che un tempo mi mandava avanti, nella puerile illusione dell'immensita della vita, ogni tentativo fallisce miseramente, lasciandomi attonito in una posizione ne di dolore, ne di amore, una posizione vuota, incolore, anonima, che esattamente trovo molto difficile specificare.Ora è questa la mia vita.Dubbio ed esitazione, incapacita di muovere le acque, ma non perchè al calcare della mia mano nn si muovono, ma per il ritorno inesorabile allo stato di cuete che ne segue.Ogni sforzo della mano umana, è effimero e momentaneo, la natura si sposta di un centimetro, e poi torna dove l'hai trovata.Sei tu che poi te ne devi andare.Ma nonostante questa mio personale modo alquanto disadattivo di percepire il mondo, ho deciso di vivere, di provare a trovare una soluzione, anche se so che soluzione non c'è, ma ci tengo a cadere non per mano mia.Cosi provo ad esistere in una maniera più o meno convenzionale, al resto della specie umana.Dormo, mangio, vado al cesso, studio , fumo , bevo , vado in internet, chiamo a mia madre, mi rifaccio il letto quando mi sveglio.Per quanto posso trovare relativamente inutili e noiose queste attivita quotdiane, se non le facessi mi annoierei molto di piu. E poi quello che studio mi da una minima speranza di guarigione. Perche se vedo il mondo in questo modo, o meglio se non vedo il mondo affato in questa prospettiva che mi appartine, è perchè soffro di disturbi dell'umore, precisamente di depressione.La mia psicanalista mi disse che i migliori psicologi sono i piu grandi pazzi mancati, e stando a questa teoria, se sono fortunato un giono diventerò qualcuno, anche se non so fino a che punto ne potrò gioire.Odio tutti, mi annoiano, sto con loro, con ipocriti sorrisi, li accontento , gli do ragione, protestare sarebbe inutile, non capirebbero.Ci sono ma è come se nn ci fossi, nn mi esprimo, non do voce ai mie pensiere.Un pensiero mai detto è un pensiero mai nato.Poi mi insulto, mi punisco e mi rimprovero perche, pecco di superbia, manco di onesta, presuntuoso e superficiale, mi ritiro in un isolamento affettivo e intellettuale, dove nessuno mi puo attaccare e ferire, è questa la verità.Sono artificiale, manco di spontanietà, del sapore essenziale della vita, puzzo di morto e nel frattempo il mio cuore pulsa ancora. L'amore? No pulsa di sangue, l'amore è stato esilita con me quando mi hanno strappato la corona.Non ho mai realizzato se fui io a distruggerlo, o lui a distruggere me, ma ci siamo sicuramente fatti un gran male reciproco.

Tramonto

Ogni volta che il sole migrava

Lei avrebbe avuto per me nuova vita

Volevo solo che ti stringessi forte alla mia mano

E mi sussurrassi ti prego non mi lasciare...

Sarei stato la tua corazza

La tua dolce illusione

Il tuo triste e goliardico angelo

Avrei vegliato sui tuoi infiniti occhi

Con la dedizione di un sacerdote

Con il cuore di una vecchia mamma.

Ora guardo questo buio sole tramontare

Rassegnato dietro la collina

La stessa che custodi il nostro sognarci

Che carico di innocenza

E eccessivo ardore

Svanì tra la nebbia delle nostre mani.

e ora solo lacrime silenziose

e un buffo nascondino

carico di rabbia e dolore.