sabato 19 giugno 2010

Nel buio mi sento sicuro

Ogni volta che la mia mente raggiunge un traguarda è soltanto un nuovo punto da cui partire.Prima di impantanarmi in questa merda viscida, in questa anarchia
intellettuale e affettiva ero una persona più o meno normale. ora ? non ne ho idea. La mia mente è talmente affollata da turbe e nevrosi, che non so più quando è giorno e quando è notte, un fascio di luce indistinto, penetrante e allo stesso tempo sfumato. Vivi alternando la realtà con il tuo mondo interiore, nel quale un tempo ero un sovrano indiscusso, e ora sono stato esilito, emarginato, costretto a vivere di elemosina e fustigato da un tirannico senso di colpa,fatto di anisa e angoscia, fatale terrore della fine di ogni odore, di ogni volto ed emozione. Si perchè è questo che mi ha ridotto cosi, la paura della fine, l'insicurezza che ne deriva, è il cordoglio di dolore che ne segue, passato questo punto tutto sembra uguale, inquanto tutto finira, e cosi le cose non vengono viste piu in relazione al loro valore, che va individuato in un preciso tempo e in un preciso spazio, ma appunto perchè sono condannate a finire, tutte, indistintamente da quello che valgono, sembrano la stessa merda priva di valore, e prossime al declino, e quindi alla fine. COndannate dalla tirannia del tempo a decadere, senza via di uscita.Ogni tentativo di rimettere tutto a posto, di tornare a quella relativa quete, che un tempo mi mandava avanti, nella puerile illusione dell'immensita della vita, ogni tentativo fallisce miseramente, lasciandomi attonito in una posizione ne di dolore, ne di amore, una posizione vuota, incolore, anonima, che esattamente trovo molto difficile specificare.Ora è questa la mia vita.Dubbio ed esitazione, incapacita di muovere le acque, ma non perchè al calcare della mia mano nn si muovono, ma per il ritorno inesorabile allo stato di cuete che ne segue.Ogni sforzo della mano umana, è effimero e momentaneo, la natura si sposta di un centimetro, e poi torna dove l'hai trovata.Sei tu che poi te ne devi andare.Ma nonostante questa mio personale modo alquanto disadattivo di percepire il mondo, ho deciso di vivere, di provare a trovare una soluzione, anche se so che soluzione non c'è, ma ci tengo a cadere non per mano mia.Cosi provo ad esistere in una maniera più o meno convenzionale, al resto della specie umana.Dormo, mangio, vado al cesso, studio , fumo , bevo , vado in internet, chiamo a mia madre, mi rifaccio il letto quando mi sveglio.Per quanto posso trovare relativamente inutili e noiose queste attivita quotdiane, se non le facessi mi annoierei molto di piu. E poi quello che studio mi da una minima speranza di guarigione. Perche se vedo il mondo in questo modo, o meglio se non vedo il mondo affato in questa prospettiva che mi appartine, è perchè soffro di disturbi dell'umore, precisamente di depressione.La mia psicanalista mi disse che i migliori psicologi sono i piu grandi pazzi mancati, e stando a questa teoria, se sono fortunato un giono diventerò qualcuno, anche se non so fino a che punto ne potrò gioire.Odio tutti, mi annoiano, sto con loro, con ipocriti sorrisi, li accontento , gli do ragione, protestare sarebbe inutile, non capirebbero.Ci sono ma è come se nn ci fossi, nn mi esprimo, non do voce ai mie pensiere.Un pensiero mai detto è un pensiero mai nato.Poi mi insulto, mi punisco e mi rimprovero perche, pecco di superbia, manco di onesta, presuntuoso e superficiale, mi ritiro in un isolamento affettivo e intellettuale, dove nessuno mi puo attaccare e ferire, è questa la verità.Sono artificiale, manco di spontanietà, del sapore essenziale della vita, puzzo di morto e nel frattempo il mio cuore pulsa ancora. L'amore? No pulsa di sangue, l'amore è stato esilita con me quando mi hanno strappato la corona.Non ho mai realizzato se fui io a distruggerlo, o lui a distruggere me, ma ci siamo sicuramente fatti un gran male reciproco.

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